In questi giorni non si parla d'altro. L'argomento di discussione più comune non è di certo la crisi greca, non sono le perdite di Piazza Affari e nemmeno il calcio mercato, tra Juve, Milano e Inter e il loro futuro, nemmeno la vittoria di Valentino Rossi nell'ultima gara del motomondiale ha tenuto banco abbastanza da tenere testa all'argomento che, nello sport nazionale preferito (no, no, non è il calcio), ha il monopolio di tutte le conversazioni in famiglia, in ufficio, sui mezzi pubblici e persino tra sconosciuti: il caldo!
Noi, popolo che ha come attività ludica preferita il canto del lamento, non possiamo certo farci mancare un argomento così succulento, hot e... caldo come il meteo di luglio!
Tra sudate notturne, docce mancate e liti sul condizionatore, siamo tutti pronti ad affrontare gli annunciati 40 gradi e guardiamo speranzosi le previsioni meteo, in attesa di quello sperato temporale estivo che abbassi definitivamente le temperature, perché così ci potremo lamentare che ormai l'estate non è più l'estate di una volta, che fa freddo e non solo non ci sono più le mezze stagioni, ormai non c'è neanche più il caldo vero!
E allora che fare? Continuiamo a lamentarci coi nostri colleghi per il condizionatore, perché noi donne ci presentiamo in ufficio con gambe, braccia e piedi scoperti per poi lagnarci dell'aria sul collo, del freddo e cose simili. Al contrario i maschietti, stretti nelle loro camicie a maniche lunghe e allacciati nelle loro cravatte eleganti, con scarpe stringate, calzini fino al ginocchio e maglia della salute, hanno a che ridire per il clima insopportabilmente torrido.
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