La questione ieri è stata sollevata anche qui da Ispace Ligth (leggi qui): di che colore è il vestito?
Mistero risolto.
In pratica dipende se siamo stati esposti prevalentemente alla luce artificiale o naturale. Il fatto che io lo veda viola/blu e marrone, a questo punto, potrebbe dipendere dal fatto che ho luce artificiale dall'alto e naturale laterale (finestroni dell'ufficio), che mi fanno finire nella minoranza delle persone.
La spiegazione è questa ed è tratta da questo articolo, così come la foto di copertina.
"Quasi la metà del cervello umano è dedicato a decodificare informazioni visive.Ciò che noi percepiamo come "colore" è il risultato di cinque fattori che si sommano. Nel caso del vestito, il primo fattore è il materiale del vestito stesso, inclusi i pigmenti che contiene e quanta luce riflette. Il secondo fattore è la natura della luce con la quale l'oggetto è visto. Un oggetto apparirà rosso sia con la luce diretta, con luce fosforecente o con luce soffusa. Infatti il nostro cervello lavora in modo che possiamo continuare a vederlo rosso, a prescindere dall'illuminazione. Gli scienziati la chiamano costanza del colore, una caratteristica che ha aiutato la nostra specie nell'evoluzione. "Abbiamo bisogno di capire se una mela è matura e possiamo dunque mangiarla, se è gialla oppure grigia", dice Stefano Soatto, un professore di scienze informatiche specializzato in scienza della visione alla University of California di Los Angeles. Un altro fattore fondamentale per la percezione del colore è il sensore coinvolto - in questo caso il sensore della macchina fotografica che ha scattato l'immagine. Anche il display (lo schermo del computer) ha un impatto. Infine, hanno un ruolo anche i sensori della retina e la costruzione visuale del cervello. Nel caso del vestito, i primi quattro fattori sono gli stessi per due persone che vogliano guardare la fotografia del capo di abbigliamento in questione. Ma è la variazione del quinto fattore a spiegare perché quelle due persone percepiscono il colore in maniera differente. Se vogliamo identificare un punto nello spazio tridimensionale, abbiamo bisogno di tre valori: X, Y e Z, che rappresentano le coordinate nello spazio. Allo stesso modo, per identificare un colore il nostro cervello usa le coordinate R, V e B (i colori primari rosso, verde e blu). Poiché i nostri sensori della retina e i nostri cervelli sono leggermente diversi, la percezione del colore può variare. Il vestito è un esempio particolarmente raro di questo fenomeno perché i suoi colori non sono vicini al rosso puro, né al verde puro né al blu puro, ma sono un complesso mix dei tre."
Mistero risolto.
In pratica dipende se siamo stati esposti prevalentemente alla luce artificiale o naturale. Il fatto che io lo veda viola/blu e marrone, a questo punto, potrebbe dipendere dal fatto che ho luce artificiale dall'alto e naturale laterale (finestroni dell'ufficio), che mi fanno finire nella minoranza delle persone.
La spiegazione è questa ed è tratta da questo articolo, così come la foto di copertina.
"Quasi la metà del cervello umano è dedicato a decodificare informazioni visive.Ciò che noi percepiamo come "colore" è il risultato di cinque fattori che si sommano. Nel caso del vestito, il primo fattore è il materiale del vestito stesso, inclusi i pigmenti che contiene e quanta luce riflette. Il secondo fattore è la natura della luce con la quale l'oggetto è visto. Un oggetto apparirà rosso sia con la luce diretta, con luce fosforecente o con luce soffusa. Infatti il nostro cervello lavora in modo che possiamo continuare a vederlo rosso, a prescindere dall'illuminazione. Gli scienziati la chiamano costanza del colore, una caratteristica che ha aiutato la nostra specie nell'evoluzione. "Abbiamo bisogno di capire se una mela è matura e possiamo dunque mangiarla, se è gialla oppure grigia", dice Stefano Soatto, un professore di scienze informatiche specializzato in scienza della visione alla University of California di Los Angeles. Un altro fattore fondamentale per la percezione del colore è il sensore coinvolto - in questo caso il sensore della macchina fotografica che ha scattato l'immagine. Anche il display (lo schermo del computer) ha un impatto. Infine, hanno un ruolo anche i sensori della retina e la costruzione visuale del cervello. Nel caso del vestito, i primi quattro fattori sono gli stessi per due persone che vogliano guardare la fotografia del capo di abbigliamento in questione. Ma è la variazione del quinto fattore a spiegare perché quelle due persone percepiscono il colore in maniera differente. Se vogliamo identificare un punto nello spazio tridimensionale, abbiamo bisogno di tre valori: X, Y e Z, che rappresentano le coordinate nello spazio. Allo stesso modo, per identificare un colore il nostro cervello usa le coordinate R, V e B (i colori primari rosso, verde e blu). Poiché i nostri sensori della retina e i nostri cervelli sono leggermente diversi, la percezione del colore può variare. Il vestito è un esempio particolarmente raro di questo fenomeno perché i suoi colori non sono vicini al rosso puro, né al verde puro né al blu puro, ma sono un complesso mix dei tre."
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