Le "bitches" del web

Domenica, giorno di riflessioni.

Il web tira fuori il peggio di ognuno di noi, perché, è normale, protetti dallo schermo, con la nostra tastiera sotto le dita, diventiamo più forti e spavaldi.

In questo contesto ci sono io, io che adoro le discussioni sul nulla, io che adoro discutere per questioni di principio, far arrabbiare la gente mantenendo un tono pacato, senza turpiloqui o, addirittura coi silenzi.

E poi ci sono le cricche. Come nella vita.

Spesso si tratta di groupie veri e propri, assembramenti di persone che difendono il proprio gruppo di sconosciuti uniti su facebook al motto de "si stava meglio quando si stava peggio", luoghi comuni e imprecazioni.

Insomma, il mio terreno di caccia ideale.

Le grupie, maschi o femmine indistintamente, sono le bitches del web. Stronzette e antipaticissime, perché si credono le custodi del sapere social. Chiaramente la loro vita offline è fatta di sabato sera passati a litigare su Facebook e weekend su Instagram ad ostentare l'hamburger mangiato a casa al suono di Vorrei ma non posto.

Oggi piove.

Ed è domenica.

Commenti

mchan84 ha detto…
Ho fatto un ragionamento del genere lo scorso anno.
Ti sei scordata però la frase più scritta ed iconica del loro essere: non puoi parlare senza sapere. Peccato che il 98% delle volte neanche loro sanno.
Mchan
Oriana ha detto…
Ahaha le social discussioni sono fantastiche! Che poi, se dici loro che non ti importa litigare con loro perché non li conosci nemmeno, si infuriano!!!
Paola ha detto…
Le social discussion sono attraenti, cerco di evitarle. Scrivo molte più parole di quante nonne pubblichi
mchan84 ha detto…
A me poi non importa litigare manco con quelli che conosco, figurati ;-)
Mchan
Neogrigio ha detto…
e dire che una volta le groupies...
kikkakonekka ha detto…
Devo essere vecchio come Matusalemme, perché non sapevo neppure esistessero le social discussion.
Ma da come le descrivi, me ne starei ugualmente alla larga.
Oriana ha detto…
avevano il loro perché...