Mi piace osservare le persone, guardarle fuori e immaginarmi la loro vita.
Quasi tutti siamo assorti nei nostri cellulari.
Affianco a me c'è una signora con una pelliccia marrone. Un castoro non rasato credo. Scrive sul telefonino, lei lo chiama così, ma non lo sa usare bene. Ogni volta che pigiavun tasto, si sente un beep. Non sa come disattivarlo. A casa non ha nessuno che possa aiutarla. Solo l'anziana mamma che alle 18.44 la chiama per accordarsi sulla cena.
Lei è attenta ai dettagli: i pantaloni sono abbinati al cappello di lana e le scarpe alla borsa.
Dietro di lei una signora sui 60 che sfoglia una rivista di carta. Torna a casa da lavoro. Non l'hanno mai messa a posto coi libri e suo figlio è disoccupato. Non può permettersi di andare in pensione.
Dietro, nel posto dei cattivi, una comitiva di chiassosi ragazzi. Lui sogna uno stage da H&M a 500€ al mese, lei lavora con un contratto a termine da apprendista sottopagata quanto basta per poter prendere un appartamento in affitto col suo ragazzo. Il loro focoso sogno di una vita insieme si è già trasformato in panni da stirare e piatti da lavare.
L'altra va all'Università. Sogna un futuro di gloria, ma sa già che dopo la laurea entrerà nel loop del non hai esperienza, stage, hai troppa esperienza, con l'unica certezza che, se fosse nata 15 anni prima come suo fratello, avrebbe almeno l'illusione di trovare lavoro prima che scatti l'orologio biologico. Lei un figlio non lo farà mai perché se avrà tempo da dedicargli, non avrà un lavoro per mantenerlo. E se avrà un lavoro, dovrà mantenere il lavoro, non il figlio.
Intanto l'autista guida e sogna la Salerno - Reggio Calabria che lo riporta lì dove c'è tutto ciò che gli basta. Tranne il pullman.
Quasi tutti siamo assorti nei nostri cellulari.
Affianco a me c'è una signora con una pelliccia marrone. Un castoro non rasato credo. Scrive sul telefonino, lei lo chiama così, ma non lo sa usare bene. Ogni volta che pigiavun tasto, si sente un beep. Non sa come disattivarlo. A casa non ha nessuno che possa aiutarla. Solo l'anziana mamma che alle 18.44 la chiama per accordarsi sulla cena.
Lei è attenta ai dettagli: i pantaloni sono abbinati al cappello di lana e le scarpe alla borsa.
Dietro di lei una signora sui 60 che sfoglia una rivista di carta. Torna a casa da lavoro. Non l'hanno mai messa a posto coi libri e suo figlio è disoccupato. Non può permettersi di andare in pensione.
Dietro, nel posto dei cattivi, una comitiva di chiassosi ragazzi. Lui sogna uno stage da H&M a 500€ al mese, lei lavora con un contratto a termine da apprendista sottopagata quanto basta per poter prendere un appartamento in affitto col suo ragazzo. Il loro focoso sogno di una vita insieme si è già trasformato in panni da stirare e piatti da lavare.
L'altra va all'Università. Sogna un futuro di gloria, ma sa già che dopo la laurea entrerà nel loop del non hai esperienza, stage, hai troppa esperienza, con l'unica certezza che, se fosse nata 15 anni prima come suo fratello, avrebbe almeno l'illusione di trovare lavoro prima che scatti l'orologio biologico. Lei un figlio non lo farà mai perché se avrà tempo da dedicargli, non avrà un lavoro per mantenerlo. E se avrà un lavoro, dovrà mantenere il lavoro, non il figlio.
Intanto l'autista guida e sogna la Salerno - Reggio Calabria che lo riporta lì dove c'è tutto ciò che gli basta. Tranne il pullman.
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