Quella volta che... pensavo fosse morto

Non l'ho mai detto a nessuno.

Nel periodo in cui il mio lavoro era cercare lavoro, passavo tantissime ore in casa e ogni giorno, alle 12 in punto, scendevo per vedere se il portinaio aveva messo la posta.

Abitavo a Milano, in un appartamento al secondo piano. Ogni mattina scendevo a piedi e risalivo in ascensore.

Quella mattina mi avvicino alle scale e, attraverso la stretta tromba delle scale (sarà stata larga 15 centimetri o meno) ho la sensazione di vedere il portinaio a terra con gli occhi sbarrati!

Già in passato avevo trovato un vicino di casa suicida spiaccicato davanti ai box (era salito al 6° piano per buttarsi dalla finestra delle scale). Non avevo ancora il cellulare, quindi sono dovuta correre su in casa e descrivere la scena all'operatrice del 118 che mi faceva domande tipo: "Ma c'è sangue? Quanto sangue c'è? Dov'è? Da che piano si è buttato?" Tutte cose che ho saputo dopo. Lui abitava al 1° piano.



Tornando al portinaio... ho preso l'ascensore e sono andata a vedere se c'era posta. Poi sono tornata su, al secondo piano, sempre in ascensore. Sentendomi terribilmente in colpa fino a quando, il giorno dopo, non l'ho visto di nuovo in guardiola.

Insomma, nel momento del bisogno, non contate su di me.

Commenti

kikkakonekka ha detto…
Cioè se io svengo ai tuoi piedi, tu vai altrove e MOLTO TEMPO DOPO torni per vedere se sono ancora svenuto.
:)