Corsa a ostacoli metropolitana

Oggi parlo di sport.

No, non parlerò della partita del Napoli con il Real Madrid né della sconfitta del Barcellona. Non parlo di calcio.

Non parlerò neanche della prima medaglia dell'Italia ai Mondiali di Sci Alpino, il bronzo di Sofia Goggia, nonostante la stima che ho per tutti gli atleti degli "sport minori".

Oggi parlerò della corsa ad ostacoli.

Non conosco il nome di un atleta che fa questo sport, lo vedo solo in occasione delle Olimpiadi e nemmeno sempre. Ma non importa, perché il vero campione di corsa ad ostacoli non corre in circolo con ostacoli fermi e ad intervalli regolari.

Il vero campione del mondo di corsa ad ostacoli ha il blocco di partenza fatto di porte della metropolitana, un percorso tempestato di ostacoli mobili e dalle traiettorie irregolari e traguardi mobili anch'essi.

Noi campioni di corsa ad ostacoli vera, corriamo. Timbriamo il cartellino, corriamo fuori in strada cercando di evitare le auto, i pedoni e le cacce dei cani.

Ci precipitiamo giù dalle scale, fisse e mobili.

Passiamo ai tornelli. Nel frattempo imprechiamo contro quelli che passano con noi senza timbrare il biglietto.

Altre scale da percorrere in tempi da record del mondo.

Metropolitana, quei pochi minuti per riprendere fiato, nonostante l'ambiente non sia dei più salubri.

Le porte della metropolitana si riaprono e noi corridori di corsa ad ostacoli cittadina scattiamo come fossimo ai blocchi di partenza della finale olimpica. Ogni giorno una finale olimpica nuova.

Schiva passante, schiva bradipo, evita con cura coppia che cammina mano nella mano. Tornelli d'uscita con obliterazione obbligatoria, ostacolo moderno con relativa fila. Accelerata finale. Le scale (in salita) e via sul pullman pronti per tornare a casa.

Il corridore professionista corre sulla sua pista, coi suoi ostacoli e con la sua tutina aerodinamica.

Il corridore metropolitano corre tra la gente, con borsa, pantaloni stretti e scarpette con suola di cuoio, pronto a scivolare da un momento all'altro.

I veri campioni siamo noi.

Commenti

kikkakonekka ha detto…
Io sono fortunato da questo punto di vista, dato che vado a lavoro in auto e mi gestisco da solo. Dopo tantissimi anni di autobus, difficilmente riuscirei a tornare a cari vecchi tempi in cui rimanevo incastrato tra le porte, oppure schiacciato tra corpi sudati, o smaltato su un finestrino.
Oriana ha detto…
Io ho fatto il percorso inverso: dopo anni di auto, ho deciso di darmi ai mezzi pubblici. Oltre al risparmio economico (circa 75€/mese), il risparmio di tempo è notevole. Il tempo per arrivare a "san donato" è identico, ma poi da lì in poi la metropolitana ci mette 7', in macchina ci vuole mezz'ora (tutta colonna)... arrivati poi in zona ufficio, inizia la lotta per la ricerca del parcheggio e il martedì, giorno del mercato, è una partita persa a tavolino.
kikkakonekka ha detto…
Ecco, per il parcheggio sono in difficoltà anch'io. Molti miei colleghi si sono fatti l'abbonamento (40 Euro al mese) ma io mi rifiuto e parcheggio lungo improbabili viuzze. Il fatto è che io, con i mezzi pubblici, ci metterei almeno 50 minuti ad arrivare in ufficio (con un cambio) mentre in auto ne impiego 15-20 al massimo.
Oriana ha detto…
Allora ne vale la pena!
Per me, entrare in città in auto è impensabile. Fino alla tangenziale, il tempo di percorrenza è accettabile, ma poi, dallo svincolo di uscita fino all'ufficio (saranno 5 km), li fai al passo della lumaca con il mal di pancia e i geloni ai piedi.
trentenneonair ha detto…
Io abitando in una piccola città non ho a disposizione una Metro e nemmeno dei mezzi pubblici aimè, son costretta ad andare in auto... facendo un altro tipo di corse :/ ... Ma questo salto ad ostacoli lo faccio spessissimo è più forte di me, non solo quando viaggio (pure in vacanza dove la smania di vedere tutto mi porta a muovermi moltissimo e a schivare tanta gente che si muove come un bradipo), ma anche nei centri commerciali, in giro per le vie del centro della mia città, per arrivare in orario ad un incontro (importante o futile non fa differenza)... Lo faccio anche quando non ho fretta. Il punto, per me, sta proprio nel camminare speditamente evitando abilmente la coppia che ti si ferma davanti, il passeggino o il carrello della spesa spostato a caso, uno che invece di voltarsi e guardare dove va cammina all'indietro, una coppia che non si stacca e occupa l'intero spazio vitale... cose così. :D
Oriana ha detto…
Ti capisco benissimo. La razza peggiore rimane il trascinatore di trolley che ha la gestione del proprio bagaglio pari a quella del mio cane con la sua coda.
trentenneonair ha detto…
Ahahahhahah esatto! Rende in pieno l'idea!!!
Paola ha detto…
A Milano si corre SEMPRE. Machicelofafare?
Oriana ha detto…
È vero! Oggi correvo pur sapendo che sarei arrivata alla fermata del bus 10' prima (o 5' dopo la partenza di quello precedente)