Quella volta che... "ma io non sono interessata ad accettare"

Alcuni momenti della nostra vita ci si fissano nella testa e non se ne vanno più.

Capita che li pianifichi, ma il più delle volte ti arrivano lì e ti ritrovi a dire la frase giusta al momento giusto e ti sembra che l'Universo, per un istante, abbia trovato l'equilibrio perfetto intorno a te.

Quei momenti te li ricorderai per sempre, anche se non hai nessuna foto da mettere su facebook perché finisca nell'Accadde Oggi tra un anno.

Dal mio momento topico sono passati ormai più di 12 anni.

Lavoravo da circa 2 anni in un azienda dove non mi trovato per niente bene. Lavoro noioso, ambiente reso impossibile da una responsabile frustrata che si vestiva da pin up pur essendo alta unmetroecinquanta per una 46 di taglia. Nulla contro le 46, ci mancherebbe, visto che sarebbe la mia taglia ideale!

In quei ventiquattro mesi sono stata ripresa per:

  1. stare seduta scomposta

  2. metterci più di 3 minuti a fare pipì

  3. essere arrivata troppo presto in ufficio

  4. essere arrivata troppo poco prima

  5. aver timbrato alle 18 esatte

  6. aver iniziato a sistemare la scrivania alle 17.55 smettendo di lavorare prima delle 18

  7. aver scambiato 2 parole con i colleghi

  8. aver parlato con i colleghi degli altri uffici durante la pausa pranzo

  9. aver bevuto il cappuccino alla scrivania, mentre era concesso bere solo la cioccolata

  10. avere il cellulare spento all'1 di notte quando avevano bisogno di me che lavoravo di giorno


In realtà tutto questo è successo dopo il primo anno. I primi 12 mesi sono scorsi veloci, con la mia responsabile che mi permetteva addirittura di fare qualche ora di straordinari (20 al mese, il massimo consentito) così da poter guadagnare qualche soldino in più. Testuali parole.
Poi, da un giorno all'altro, sono arrivati in ordine sparso i 10 punti e i secondi 12 mesi sono stati un incubo!

Ricordo ancora quel momento, pochi giorni prima che il mio secondo contratto a termine di 12 mesi scadesse. La responsabile ci ha chiamate in un altro ufficio per comunicarci la sua gravidanza e che, da lì a poco, sarebbe rimasta a casa in maternità.

Non so cosa farete senza di me per tutto il prossimo anno.

Ed io: "A me non interessa, non ci sarò". Ma probabilmente lei non aveva colto la mia risposta.

Poi mi prende da parte per informarmi che "l'azienda sarebbe interessata a rinnovarti il contratto a tempo indeterminato".

ma io non sono interessata ad accettare


Non avete idea della soddisfazione che mi ha dato pronunciare questa frase!

 

Commenti

kikkakonekka ha detto…
Praticamente un v*ff*nc*l* esposto con parole educate.
Bravissima.
Credo sia una soddisfazione enorme, più o meno come quando ho presentato la lettera di dimissioni alla vecchia azienda. Ma nel tuo caso credo ancor di più.
therealsadness ha detto…
Ammiro la gente come te che riesce a lasciare un lavoro. Io sto facendo i pro e i contro del mio, ma davanti al guadagno (uno dei pro) non riesco a trovare un contro.
Oriana ha detto…
Già, perché il tutto è avvenuto nel giorno di scadenza del contratto! Visto che non dovevo dare preavviso, ne ho approfittato
Oriana ha detto…
Fino ad un certo punto. Ho lasciato la proposta di un tempo indeterminato sottopagato per un tempo determinato di 24 mesi con uno stipendio equo.
Graziella ha detto…
Queste si che sono soddisfazioni, mitica Ori :D
Paola ha detto…
Brava! L'hai fatto per te e per molti ;)