Oriana va piano... anche il mondo dovrebbe

La cena in famiglia è un momento di convivialità e di chiacchiera.

Così, mentre in TV passava l'Eredità, mio padre se n'è uscito con un discorso profondo affrontato in maniera ironica.

Noi cosa lasciamo ai nostri figli? I nostri genitori ci hanno lasciato un mondo in crescita, la speranza... noi lasciamo città di cemento, inquinamento, disoccupazione.

La sua generazione ha vissuto gli anni '60, quando ogni giorno si stava meglio di quello prima. Dall'infanzia con la fossa biologica in cortile nascosto da un albero di fico, si è passati alla toilette prima al piano e poi addirittura l'acqua corrente e una stanza nel proprio appartamento.

Il cinema, la TV in bianco e nero, poi a colori ed i telecomando.

La lavatrice.

Il lavoro. Tanto lavoro. Potevi permetterti di licenziarti con la certezza che il giorno dopo avresti sicuramente iniziato da qualche altra parte.

Bastava la volontà e il mondo era nelle tue mani.

Ma tutto era veloce, come è veloce tutto quando c'è euforia.

E così ecco la crescita disordinata delle città, il traffico, l'inquinamento dell'aria, acustico, l'apatia con cui hanno etichettato noi ragazzi degli anni '90, i millennials nati con il cellulare in mano e le stories di snapchat. Noi che su facebook abbiamo 600 amici e poi ci guardiamo un film in streaming da soli perché il cinema costa 10 € e non li abbiamo.

Forse non solo io ho bisogno di rallentare.

Oriana ora va piano e il mondo ha bisogno di rallentare.

Commenti

lali1605 ha detto…
sante parole...adesso corriamo come dei pazzi senza guardare più nulla. I nostri figli poi...
kikkakonekka ha detto…
Purtroppo il tuo non è pessimismo, ma realismo.
Tecnologia e benessere non bastano per donarci ottimismo. Le nuove generazioni non hanno lavoro, e pochi tra quelli che lavorano possono vantare un reddito davvero soddisfacente. Lasciamo a loro problemi irrisolti di primaria importanza, in ambito economico, demografico, ecologico e sociale.
E non sottovaluterei anche l'aspetto spirituale, che bene o male ha aiutato intere generazioni ad avere speranza, e che oggi invece viene abbandonato senza pensieri.
Hadley ha detto…
Dovremmo tutti imparare però a riaprezzare le piccole cose, quando era bambina la famiglia di mia mamma comprava una pizza sola e la più economica e la dividevano in 4 perché non avevano soldi, ed erano felicissimi di mangiare quella pizza, ora che la pizza possiamo permetterci di acquistarla al gusto che vogliamo è una intera a testa ma la diamo per scontata, non la apprezziamo abbastanza, è questa la nostra più grave colpa
Oriana ha detto…
...e magari lasciamo pure la crosta
Oriana ha detto…
È vero, tralasciando il fattore religioso, Chiesa e oratori erano prima di tutto centri di aggregazione e speranza. I prete conosceva tutto della sua comunità ed era un punto di riferimento. Ora, se abbiamo un problema, cerchiamo la chat dell'assistente virtuale.
Neogrigio ha detto…
siamo messi troppo male, spero che qualcosa cambi
Paola ha detto…
Chi è al mondo adesso sta decisamente meglio di come stavano tutti, ma tutti quelli che sono venuti prima: pace, abbondanza, salute, benessere, case calde, piatti pieni, viaggi low cost, libertà ... C'è qualcosa che non va per il verso giusto? Diamoci da fare per migliorarlo. Gli strumenti ci sono, vedo meno la volontà. Per favore, basta piangersi addosso.
Oriana ha detto…
Francesco Gabbani?
Menti Vagabonde ha detto…
Potremmo dire: chi va piano va sano e lontano.......il troppo stroppia! Proverbi, saggezza dei popoli. Certo che nei ricordi il passato ci appare sempre migliore, anche quando c'erano le difficoltà economiche, la televisione era in bianco e nero e sopra si metteva una pellicola a tre colori, per cui quando si vedeva un film, anche in una stanza c'era un bel prato verde ;) Ma è pur vero che il presente ci ha tolto molto, ma dato tanto altro, ad es. oggi si può viaggiare più facilmente, le mie figlie hanno visto già molto più di me e hanno opportunità di studio che una ragazza degli anni '60 non aveva. "Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo" (M. Gandhi) Ognuno di noi deve fare del proprio meglio