Per qualche anno io e il mio amico M. abbiamo gestito il Fan Club di Gianluca Grignani.
Era l'era pre social network. Internet era terreno per pochi, si frequentavano i forum e si socializzata in anonime chat senza grafica a cui si accedeva tramite un applicativo chiamato mIRC e digitando una serie di stringhe per entrare nelle varie chat room suddivise per argomenti.
In quel periodo i fan club stavano entrando nel mondo web, con siti internet e questi spazi di socializzazione dove ci conoscevamo tutti e facevamo raduni per conoscerci meglio. E poi c'erano i giornalini, detti fanzine (mix tra fan e magazine) e gli incontri con l'artista post concerto.
Beh, diciamo che il "nostro" artista non era il più facile sulla piazza da gestire e i suoi fan non erano da meno.
Quella volta a Catania, non ricordo esattamente cosa fosse successo. Sicuramente non siamo riusciti ad accontentare tutti, probabilmente ad un certo punto qualcuno ha deciso che i fan non dovessero entrare in camerino e a noi il triste compito di comunicare il messaggio e incassare la delusione. Solo che la delusione non fu solo verbale, divenne anche fisica!
Rientrati velocemente nel backstage, ci siamo nascosti là per un po' per poi trovare una via d'uscita secondaria da quel teatro. Siamo finiti sopra una collina e abbiamo camminato parecchio prima di tornare in albergo (una bettola a 2 stelle vicino a via Etnea, nei pressi del teatro), sempre terrorizzati alla sola idea di quei tizi che ci avrebbero menati volentieri.
Gianluca Grignani - La vetrina del negozio di giocattoli - 1996
Era l'era pre social network. Internet era terreno per pochi, si frequentavano i forum e si socializzata in anonime chat senza grafica a cui si accedeva tramite un applicativo chiamato mIRC e digitando una serie di stringhe per entrare nelle varie chat room suddivise per argomenti.
In quel periodo i fan club stavano entrando nel mondo web, con siti internet e questi spazi di socializzazione dove ci conoscevamo tutti e facevamo raduni per conoscerci meglio. E poi c'erano i giornalini, detti fanzine (mix tra fan e magazine) e gli incontri con l'artista post concerto.
Beh, diciamo che il "nostro" artista non era il più facile sulla piazza da gestire e i suoi fan non erano da meno.
Quella volta a Catania, non ricordo esattamente cosa fosse successo. Sicuramente non siamo riusciti ad accontentare tutti, probabilmente ad un certo punto qualcuno ha deciso che i fan non dovessero entrare in camerino e a noi il triste compito di comunicare il messaggio e incassare la delusione. Solo che la delusione non fu solo verbale, divenne anche fisica!
Rientrati velocemente nel backstage, ci siamo nascosti là per un po' per poi trovare una via d'uscita secondaria da quel teatro. Siamo finiti sopra una collina e abbiamo camminato parecchio prima di tornare in albergo (una bettola a 2 stelle vicino a via Etnea, nei pressi del teatro), sempre terrorizzati alla sola idea di quei tizi che ci avrebbero menati volentieri.
un pupazzo identità
oggi fugge dal retro
libero davvero
Gianluca Grignani - La vetrina del negozio di giocattoli - 1996
Commenti
Mai capitato di dovermi nascondere e scappare in quel modo, tuttavia.