A scuola non avevo mai bigiato.
Bigiare a Milano significa marinare, fare sega, in pratica non andare a scuola senza dirlo ai genitori.
Ero una brava studentessa, non che mi ammazzassi di studio, ma nonostante questo, stando attenta in classe, mi sono diplomata con un buon voto (54/60).
E la mia compagna di banco, la mia amica Tiziana era una brava studentessa come me. Più studiosa però.
Io e lei vicine di banco dalla seconda alla quinta superiore. Io e lei nate entrambe a dicembre (lei il 21, io il 31), le più piccole della classe, ma agli opposti di altezza. L'articolo IL.
Noi minorenni fino alle vacanze di Natale della 5a superiore. Le uniche che avevano dovuto portare l'autorizzazione dei genitori per andare a vedere la registrazione di un programma di Federica Paniucci quando aveva il ciuffo parabolico.
Né io, né Tiziana avevamo mai bigiato, ma non volevamo finire la scuola senza aver provato questa esperienza. Però eravamo giudiziose, così abbiamo accuratamente scelto un sabato senza compiti in classe né interrogazioni programmate per noi e siamo andati alla fiera di Senigallia, una sorta del mercatino dell'usato (rubato) che si teneva in Darsena, sui Navigli. Era quando di più trasgressivo potessimo permetterci noi 18enni brave studentesse.
Che poi si chiama Fiera di Sinigaglia, ma tutti la chiamavano Senigallia.
Siamo uscite da casa al mattino dicendo ai genitori che quel giorno non serviva portare i libri a scuola, siamo arrivate più tardi del solito e la mia amica è venuta a pranzo a casa mia. Se i genitori non ci hanno detto niente è stato solo perché la scuola era quasi finita e avevamo entrambe la media del 7 o più.
Ma probabilmente ci eravamo illuse di averla raccontata bene.
Foto: fonte web
Bigiare a Milano significa marinare, fare sega, in pratica non andare a scuola senza dirlo ai genitori.
Ero una brava studentessa, non che mi ammazzassi di studio, ma nonostante questo, stando attenta in classe, mi sono diplomata con un buon voto (54/60).
E la mia compagna di banco, la mia amica Tiziana era una brava studentessa come me. Più studiosa però.
Io e lei vicine di banco dalla seconda alla quinta superiore. Io e lei nate entrambe a dicembre (lei il 21, io il 31), le più piccole della classe, ma agli opposti di altezza. L'articolo IL.
Noi minorenni fino alle vacanze di Natale della 5a superiore. Le uniche che avevano dovuto portare l'autorizzazione dei genitori per andare a vedere la registrazione di un programma di Federica Paniucci quando aveva il ciuffo parabolico.
Né io, né Tiziana avevamo mai bigiato, ma non volevamo finire la scuola senza aver provato questa esperienza. Però eravamo giudiziose, così abbiamo accuratamente scelto un sabato senza compiti in classe né interrogazioni programmate per noi e siamo andati alla fiera di Senigallia, una sorta del mercatino dell'usato (rubato) che si teneva in Darsena, sui Navigli. Era quando di più trasgressivo potessimo permetterci noi 18enni brave studentesse.
Che poi si chiama Fiera di Sinigaglia, ma tutti la chiamavano Senigallia.
Siamo uscite da casa al mattino dicendo ai genitori che quel giorno non serviva portare i libri a scuola, siamo arrivate più tardi del solito e la mia amica è venuta a pranzo a casa mia. Se i genitori non ci hanno detto niente è stato solo perché la scuola era quasi finita e avevamo entrambe la media del 7 o più.
Ma probabilmente ci eravamo illuse di averla raccontata bene.
Foto: fonte web
Commenti
Considerazione 2: anch'io 54/60
Considerazione 3: bigiato poche volte, ma io uscivo con lo zaino e tutto il resto per non destare sospetti
2) 😁
3) perché fare fatica fisica inutile?