Prima o poi, nella vita di tutti quelli che hanno creduto a Babbo Natale, arriva il momento in cui ci si scontra con la cruda realtà: il caro omone vestito di rosso che viaggia sulle renne voltanti non esiste. Non è lui che porta i doni ai bambini che sono stati buoni.
Io l'ho capito ben presto che era tutta una balla montata ad hoc dai genitori per ricattarci.
Innanzitutto come fa Babbo Natale a sapere che io non mangio le verdure, glielo dici tu cara mamma. Non mi freghi!
I primi dubbi li ho avuti intorno ai cinque anni (sono nata a dicembre e ricordo che ancora non sapevo scrivere). Non mi convinceva il fatto che i regali di Babbo Natale erano impacchettati con la nostra carta. Ho chiesto spiegazioni ai miei genitori, ma mi hanno liquidata velocemente con qualcosa tipo: "L'ha vista lì in corridoio e l'ha usata". Non è il massimo avere una figlia che nota i dettagli (tutto il resto no, ma i dettagli li vedo tutti) e cercare di raccontarle delle fesserie.
L'anno dopo ero in prima elementare con la testa piena di dubbi sull'esistenza dell'omone vestito di rosso che non avevo mai visto dal vivo e che usava la nostra carta regalo (la befana mi portava le nostre caramelle perché sapeva che tanto non le avrei mangiate... mah). Un pomeriggio di dicembre usciamo per andare all'Oviesse (oggi OVS) dove c'era un reparto giocattoli fornitissimo per scegliere i regali di Natale. Pensavo che li avrei guardati e, in qualche modo, avrei avuto la possibilità di lasciare la mia lista a Babbo Natale.
Scelgo i miei regali, mio padre li prende e mi dice che li va a portare a Babbo Natale che poi me li avrebbe portati la notte di Natale. Come è strano questo Babbo Natale!
Papà, vengo con te a portare i regali a Babbo Natale.
Chiaramente la risposta è stata NO, l'unico "no" di mio padre. Ho chiesto spiegazioni sul dove fosse e mi ha risposto: "Dopo le casse!".
Quindi le spiegazioni erano due:
Papà non torna in tempi ragionevoli. Se doveva solo consegnare i regali a Babbo Natale ci voleva poco... se invece doveva fare la fila alla cassa, pagare e andare a portare i miei giocattoli in macchina, il tempo cresce esponenzialmente. Se poi non solo li porti in macchina, ma vai a casa a nasconderli nell'anta in alto del mio armadio, il tempo necessario è ancora di più.
No, non mi hai convinta per niente.
Arrivata a casa sono corsa in camera loro e ho aperto tutte le ante dell'armadio. Niente.
Sono andata in camera mia e inizio ad aprire quelle in basso... poi mi arrampico per aprire quelle in alto ed eccolo lì, il Cicciobello che avevo scelto all'Oviesse e che papà era andato a pagare alla cassa e poi l'aveva portato anche a casa prima di tornare a prenderci in negozio.
Non ero delusa, ero felicissima per aver svelato il mistero di Babbo Natale.
Io l'ho capito ben presto che era tutta una balla montata ad hoc dai genitori per ricattarci.
Vai a dormire presto altrimenti Babbo Natale non ti porta i regali.
Mangia le verdure sennò Babbo Natale non ti porta i regali.
Innanzitutto come fa Babbo Natale a sapere che io non mangio le verdure, glielo dici tu cara mamma. Non mi freghi!
I primi dubbi li ho avuti intorno ai cinque anni (sono nata a dicembre e ricordo che ancora non sapevo scrivere). Non mi convinceva il fatto che i regali di Babbo Natale erano impacchettati con la nostra carta. Ho chiesto spiegazioni ai miei genitori, ma mi hanno liquidata velocemente con qualcosa tipo: "L'ha vista lì in corridoio e l'ha usata". Non è il massimo avere una figlia che nota i dettagli (tutto il resto no, ma i dettagli li vedo tutti) e cercare di raccontarle delle fesserie.
L'anno dopo ero in prima elementare con la testa piena di dubbi sull'esistenza dell'omone vestito di rosso che non avevo mai visto dal vivo e che usava la nostra carta regalo (la befana mi portava le nostre caramelle perché sapeva che tanto non le avrei mangiate... mah). Un pomeriggio di dicembre usciamo per andare all'Oviesse (oggi OVS) dove c'era un reparto giocattoli fornitissimo per scegliere i regali di Natale. Pensavo che li avrei guardati e, in qualche modo, avrei avuto la possibilità di lasciare la mia lista a Babbo Natale.
Scelgo i miei regali, mio padre li prende e mi dice che li va a portare a Babbo Natale che poi me li avrebbe portati la notte di Natale. Come è strano questo Babbo Natale!
Papà, vengo con te a portare i regali a Babbo Natale.
Chiaramente la risposta è stata NO, l'unico "no" di mio padre. Ho chiesto spiegazioni sul dove fosse e mi ha risposto: "Dopo le casse!".
Quindi le spiegazioni erano due:
- Babbo Natale è un taccagno che porta ai bambini i regali che hanno pagato i loro genitori
- I miei genitori mi comprano i regali di Natale e quella di Babbo Natale è la prima grande bugia che ci raccontano mamma e papà... anzi, la seconda... la prima è che i bambini li porta la cicogna
Papà non torna in tempi ragionevoli. Se doveva solo consegnare i regali a Babbo Natale ci voleva poco... se invece doveva fare la fila alla cassa, pagare e andare a portare i miei giocattoli in macchina, il tempo cresce esponenzialmente. Se poi non solo li porti in macchina, ma vai a casa a nasconderli nell'anta in alto del mio armadio, il tempo necessario è ancora di più.
No, non mi hai convinta per niente.
Arrivata a casa sono corsa in camera loro e ho aperto tutte le ante dell'armadio. Niente.
Sono andata in camera mia e inizio ad aprire quelle in basso... poi mi arrampico per aprire quelle in alto ed eccolo lì, il Cicciobello che avevo scelto all'Oviesse e che papà era andato a pagare alla cassa e poi l'aveva portato anche a casa prima di tornare a prenderci in negozio.
Non ero delusa, ero felicissima per aver svelato il mistero di Babbo Natale.
Commenti
Mchan
Poi anch'io scoprii i regali nascosti da qualche parte.