Y come... year... years... tanti anni fa... quando il tempo era più lento

No, non mi riferisco all'anno nuovo, è presto per pensarci.

Non ci sono molte parole italiane che iniziano con la Y, forse non ne esistono proprio.

Così colgo l'occasione di parlare di una cosa a cui, negli ultimi tempi, penso spesso, soprattutto quando vedo qualcosa in TV ambientato nel passato. Quel passato non troppo lontano in cui non c'erano computer e smartphone a riempire le nostre giornate.

Sogno quel mondo dove i piatti erano vuoti, ma c'era il calore umano a riempire i cuori. Ci si stringeva attorno ad un tavolo, ci si guardava negli occhi e non attraverso selfie pubblicati sui social. Dove non c'erano telefonate ad interrompere il racconto di paura intorno al fuoco. Dove il gruppo si faceva mettendo la sedia in strada e spettegolando dei compaesani e non bullizzando gli amici su un gruppo di Whatsapp.

Vorrei provare a lavorare in un'epoca in cui non c'erano i computer a facilitare i nostri compiti. Quando le informazioni dovevi cercare sui giornali e negli archivi impolverati. Quando al massimo squillava il telefono, ma non avevi decine e decine di mail a cui rispondere tempestivamente, perché se non rispondi entro mezz'ora e non hai il fuori sede, significa che non sei attento.

Un'epoca in cui il commerciale comunicava il suo planning quotidiano e svolgeva indisturbato e irrintracciabile il suo lavoro per tutta la giornata. Senza smartphone che squilla, cliente che scrive, notifica.

Vorrei provare a vivere una settimana in un tempo lento quando i rapporti umani erano importanti, anche se non c'era da mangiare.

Ma poi tornerei a casa, perché non c'era neanche l'acqua corrente per farmi la doccia bollente come piace a me.

Commenti

kikkakonekka ha detto…
Io ricordo che da bambino/ragazzo la carne la mangiavamo al massimo 1 volta alla settimana, che la sera almeno 4-5 volte alla settimana c'era pane e latte, che la domenica mamma faceva la pizza, che i vestiti arrivavano dai cugini più grandi. Ma non mi mancava nulla, nonostante tutto.
Oriana ha detto…
Avevamo tempo... ora siamo sopraffatti dalle cose da fare! Al punto che ci mandano a fare corsi per imparare a essere "qui e adesso" e non con la testa da un'altra parte.
kikkakonekka ha detto…
Mah, davvero è un mondo in cui non mi riconosco, dico la verità. Non perché io sia flemmatico, tutt'altro. Io sono scattante e non mi piace perdere tempo, ma nemmeno far venire l'ansia alle persone...!
Oriana ha detto…
lo ripeto da tempo che gli smartphone ci hanno fatto diventare ansiosi... prima, quando chiamavi qualcuno e non ti rispondeva, pensavi che era uscito. Ora che gli sia successo qualcosa! E andiamo in ansia se non ci richiama entro un tempo ragionevole che diventa più breve all'aumentare del legame con la persona che non risponde.