I miei vicini (quelli del civico accanto) passano le giornate in cortile a urlare.
Ora la moglie sta insultando il marito perché "non capisce" perché sul gazebo ci sarebbe un cartone sporco. Lui si chiama Ciccio, lei si chiama Ammò, o meglio, lui la chiama così di continuo. Ciccio guadagna 1700 € al mese ed è un abbonato Sky (ieri ha passato la giornata a fare il resoconto sul suo cedolino).
Ciccio, per l'estate, ha scaricato un nuovo gioco per il cellulare che fa beep beep di continuo.
Oltre a loro due, nella stessa casa, vivono Betty (o Terry, non ricordo chi delle due sia "Ammò") che è sposata con Luca che credo faccia il commercialista o giù di lì.
Le figlie, non ricordo gli accoppiamenti coi genitori, sono Giorgia (la più silenziosa) 20 anni, l'urlatrice seriale Giulia (intorno ai 16) e la più piccola Camilla (sui 14) che per fortuna ha smesso di andare in giro con la bicicletta suonando il campanello.
Degli anziani genitori non so dire molto, non urlano e parlano in un dialetto che non so identificare.
La sera e nei weekend arrivano altri parenti i cui figli sono Bea e Matteo. Bea è amica di Giulia.
Giorgia invece è fidanzata con... ops, mi sfugge il nome, ma tra poco mi torna in mente.
Stamattina alle 8.29 è stato il momento dell'utilizzo del compressore, reiterato nuovamente intorno alle 11. Suppongo per verniciare, visto che nell'aria, oltre al fastidioso rumore ben oltre i decibel consentiti (scusate la ripetizione), c'era anche puzza di vernice. Il compressore lo usano anche per lavare le pentole dopo aver fatto la salsa.
Ah, il fidanzato di Giorgia si chiama Tommy.
Ecco. Ora non vorrei passare per una pettegola perché a me dei cavoli di questa famiglia non mi frega niente, anzi, meno di niente. Ne farei volentieri a meno se non fosse che il rumore prodotto dalle loro voci stridule e strepitanti inizi alle 8 del mattino e si protragga almeno fino alle 10 di sera con rincalzo dei parenti non residenti nel weekend dove si arriva a tavolate con doppio primo di anche 25 persone.
Le loro voci e le loro urla senza sosta, da primavera ad autunno, sovrastano di gran lunga il volume del mio televisore. Ormai non l'accendo più.
Non vedo l'ora che arrivi l'inverno, almeno chiudiamo tutti le finestre.
Ora la moglie sta insultando il marito perché "non capisce" perché sul gazebo ci sarebbe un cartone sporco. Lui si chiama Ciccio, lei si chiama Ammò, o meglio, lui la chiama così di continuo. Ciccio guadagna 1700 € al mese ed è un abbonato Sky (ieri ha passato la giornata a fare il resoconto sul suo cedolino).
Ciccio, per l'estate, ha scaricato un nuovo gioco per il cellulare che fa beep beep di continuo.
Oltre a loro due, nella stessa casa, vivono Betty (o Terry, non ricordo chi delle due sia "Ammò") che è sposata con Luca che credo faccia il commercialista o giù di lì.
Le figlie, non ricordo gli accoppiamenti coi genitori, sono Giorgia (la più silenziosa) 20 anni, l'urlatrice seriale Giulia (intorno ai 16) e la più piccola Camilla (sui 14) che per fortuna ha smesso di andare in giro con la bicicletta suonando il campanello.
Degli anziani genitori non so dire molto, non urlano e parlano in un dialetto che non so identificare.
La sera e nei weekend arrivano altri parenti i cui figli sono Bea e Matteo. Bea è amica di Giulia.
Giorgia invece è fidanzata con... ops, mi sfugge il nome, ma tra poco mi torna in mente.
Stamattina alle 8.29 è stato il momento dell'utilizzo del compressore, reiterato nuovamente intorno alle 11. Suppongo per verniciare, visto che nell'aria, oltre al fastidioso rumore ben oltre i decibel consentiti (scusate la ripetizione), c'era anche puzza di vernice. Il compressore lo usano anche per lavare le pentole dopo aver fatto la salsa.
Ah, il fidanzato di Giorgia si chiama Tommy.
Ecco. Ora non vorrei passare per una pettegola perché a me dei cavoli di questa famiglia non mi frega niente, anzi, meno di niente. Ne farei volentieri a meno se non fosse che il rumore prodotto dalle loro voci stridule e strepitanti inizi alle 8 del mattino e si protragga almeno fino alle 10 di sera con rincalzo dei parenti non residenti nel weekend dove si arriva a tavolate con doppio primo di anche 25 persone.
Le loro voci e le loro urla senza sosta, da primavera ad autunno, sovrastano di gran lunga il volume del mio televisore. Ormai non l'accendo più.
Non vedo l'ora che arrivi l'inverno, almeno chiudiamo tutti le finestre.
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Spesso dico a me stesso di avere fatto tanti errori nella vita.