LEZIONI DI GRAMMATICA: la punteggiatura

Le lingue sono dotate di alcuni segnetti grafici, spesso carini e arricciati, ma anche molto semplici e lineari, che si chiamano "punteggiatura".

La punteggiatura, anche se poco nota e utilizzata, è di fondamentale importanza nella lingua scritta: non solo rende il testo esteticamente più gradevole, ma dà modo al lettore di respirare e, soprattutto, di capire ciò che sta leggendo.

La punteggiatura non va usata a caso. La punteggiatura non va presa e lanciata in aria come fosse un sacchetto di coriandoli che ricadono in modo casuale e caotico sull'asfalto.

La punteggiatura ha le sue regole e le regole sono fatte per essere seguite.

Gli anarchici della punteggiatura non sono ammessi.

La punteggiatura è presente anche su tutte, ma proprio tutte, le tastiere dei nostri pc e non perché c'erano degli spazi liberi.

I segni di punteggiatura più comuni sono:

  • virgola ","

  • punto "."

  • punto esclamativo "!"

  • punto di domanda "?"


La virgola andrebbe usata un po' di più, mai prima della congiunzione "e" e sempre prima del "ma".

Il punto è un essere sociale e variegato. Esiste il "punto e di seguito" e il "punto e a capo". L'utilizzo dell'uno o dell'altro non dipende dalla fase lunare.
Il punto può essere utilizzato anche in società con i "tre puntini di sospensione" che si chiamano "tre" perché devono essere 3 e non un numero compreso tra 2 e infinito. All'aumentare dei puntini, non aumenta la suspance.

Il punto esclamativo ha una tresca con il punto di domanda, a volte si mischiano e fanno le cose di gruppo.

Poi esiste anche il semi sconosciuto punto e virgola, il quale è composto, come dice il nome, da un punto e una virgola messi uno sopra l'altro a mo' di sandwich (quindi ";" e non ". ,"). Con questo strano segno, si fa una pausa che è un po' più di una virgola, ma meno del punto di seguito. Molto meno del punto a capo.

I due punti sono anche loro in via d'estinzione, ma un po' di meno del punto e virgola: vanno usati prima di un elenco.

Tutto chiaro?

Commenti

mchan84 ha detto…
Lo sai che però la virgola prima della "e" ultimamente la trovo spesso nelle traduzioni di libri stranieri? A me viene l'orticaria solo a vederla però è così.
Mchan
Neogrigio ha detto…
io non riesco ad usare il punto e virgola, non ci posso fare niente!
kikkakonekka ha detto…
Tratto da: Umberto Eco, "La Bustina di Minerva", Milano, Bompiani, 2000:

- Ricorda (sempre) che la parentesi (anche quando pare indispensabile) interrompe il filo del discorso
- Stai attento a non fare… indigestione di puntini di sospensione
- Usa meno virgolette possibili: non è “fine”
- Metti, le virgole, al posto giusto

Chiaro, no?
Oriana ha detto…
Certo, le traduzioni le fanno fare agli ultimi arrivati!!!!
E poi, dopo le elementari, nessuno più ti insegna le regole grammaticali, quindi, saranno pure laureati in lingue straniere, ma quella italiana non la sanno mica tanto bene!
mchan84 ha detto…
Tra un po' si affideranno a Google Traduttore così risparmiano un altro po', però il prezzo dei libri mica cala...
Mchan
Ps: io però ho studiato grammatica sia alle medie che nei primi 2 anni di liceo, infatti era una palla ad un certo punto (almeno per me che ho sempre scritto abbastanza decentemente, modestia a parte ;-) )
Comunque secondo me il problema non è tanto l'insegnare le regole grammaticali quanto correggere gli errori grammaticali che uno studente può fare. Ma all'università come fai a correggerli se la maggior parte degli esami sono orali?
Oriana ha detto…
Io avevo anche parecchi scritti, ma come fai a correggere gli errori se tu, docente che scrivi i libri, sei il primo a fare gli strafalcioni sui testi?
mchan84 ha detto…
Io ricordo le mie amiche che hanno frequentato Lingue che di scritto avevano solamente la traduzione di testi o esami di grammatica ma straniera. Non dei saggi o scritti più complessi in modo da poter testare veramente la padronanza della grammatica e della lingua italiana.
Vabbè che poi conosco anche gente che negli ambienti universitari parla tutta compita e poi a casa è di un borgataro unico, quindi...
Mchan
Ps: con borgataro a Roma si intende una persona che parla in dialetto o con forte ascendenza ad esso. Comunque in maniera poco fine.
Oriana ha detto…
Io sono convinta che la vera cultura si dimostra non con un linguaggio tecnico ed incomprensibile, ma quando una persona è in grado di spiegarsi e farsi capire da tutti.
mchan84 ha detto…
Infatti non sopporto la pubblicità della Treccani (se non erro). Quella in cui c'è il tizio che fa il colloquio e parla con termini ai più incomprensibili per dire cose normali tanto per far vedere che si è letto il vocabolario. Altresì non sopporto i giovani che parlano/scrivono eludendo le più basilari regole grammaticali che al giorno d'oggi l'istruzione secondaria non è inaccessibile, anzi.
Mchan
Oriana ha detto…
Io odio leggere gli stati di facebook... tra errori dovuti alle tastiere/cellulari e ignoranza, non si capisce niente!
mchan84 ha detto…
Io non sopporto scrivere dal tablet o dallo smartphone. Ti cambiano le parole come vogliono loro e perdi un sacco di tempo a correggerle.
Mchan
Oriana ha detto…
pensa che se sono a casa o a lavoro, uso whatsapp web
cilieginasuccosa ha detto…
😂😂😂 però hai ragione, oramai la punteggiatura è un optional
fulvialuna1 ha detto…
Na' rinfrescatina ci vuole ;-) :-)
ElenaRigon ha detto…
Aggiungerei che anche gli spazi hanno la loro dignità: il segno di interpunzione va a ridosso della parola a sinistra, poi SPAZIO, poi inizia la parola nuova.

E una riga bianca di spaziatura ogni tanto ci va, ed è pure gratis.
Anche il ritorno a capo (noto come punto e a capo, fratello maggiore del punto) fà la sua porca figura!
Oriana ha detto…
Queste sono cose da corso avanzato. Siamo ancora a qual è che si scrive senza apostrofo!
Farei una parentesi sulle parentesi: stanno attaccate alle parole che racchiudono (parole parole parole). In questo caso, anche se gratis, lo spazio non ci va